Convegno a Bisacquino
 

Consiglio Siciliano

L Associazione vicina ai Cacciatori

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"La caccia nella cultura rurale dell'entroterra siculo"

 

E' il titolo del Convegno che si svolgerà a Bisacquino (PA) il 27 Aprile 2012

 

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"La caccia nella cultura rurale dell'entroterra siculo"

La cronaca.

Il giorno 27 aprile 2012 a Bisacquino (Pa) alle ore 20:30, si è svolto il convegno dal titolo “La caccia nella cultura rurale dell’entroterra siculo” patrocinato dal Consiglio Siciliano della Caccia.

Ad aprire l’evento, organizzato dal Club del Cinghiale e dei Cinghialai, è stato il suo Presidente Sig. Francesco Giambrone che, ha offerto lo spunto del dibattito, mettendo a confronto “la cultura rurale” (un mix di valori, tradizioni e culture fortemente integrate tra loro, compresa la caccia) e “la cultura urbana”, modello sociale distorto (dove tutti sono pronti a tutto pur di continuare a crescere; dove di naturale non c’è più niente, alla faccia dei  “veri valori” e della vera sostenibilità dello sviluppo).

Non si è fatto attendere l’intervento del Dott. Antonino La Barbera del Consiglio Siciliano della Caccia, che rincara la dose < ..la cultura urbana, per crearsi un alibi e mettere a posto la coscienza, ha partorito prima l’ambientalismo, l’animalismo,  poi fallimentari parchi e oasi, mentre tutto il territorio viene sacrificato senza riguardi…>.

Nel tema delle aree protette, ed in particolare, riferendosi alla ricostituzione del “Parco Sicani” (già abrogato da precedente sentenza del TAR di Palermo), si inserisce il discorso di Michele Pizzuto Presidente del Consiglio Siciliano <…. la tanto ostentata creazione del Parco, non motivata, a mio parere, da criteri di tutela della bio-diversita’, ci fa pensare all’ennesimo “carrozzone” che i cittadini dovranno mantenere di tasca propria !!  Noi non siamo contro il Parco!! >, continua Michele, < che, potrebbe rappresentare un’importante oasi per la fauna; ma non accettiamo i criteri di gestione e perimetrazione del comitato di proposta, che non ha coinvolto i cacciatori locali, quali risorse competenti del territorio, ed ormai unici custodi di quelle aree selvagge….. >.

Al dibattito, fa notare con piacere il relatore Francesco Giambrone, sono presenti tra i cacciatori, accorsi numerosi, un assessore designato e ben quattro candidati al Consiglio comunale dei due schieramenti che i cittadini Bisacquinesi andranno a votare nei primi di Maggio. I candidati, con voce univoca, rivendicano il diritto di difendere la cultura venatoria che li accomuna.

A tal proposito, chiede la parola il Dott. Francesco La Russa, giovane cacciatore con una laurea in “scienze forestali e ambientali” nel cassetto e tanta voglia di fare, candidato al consiglio comunale di una delle due liste civiche <… ho partecipato alla redazione dei piani di gestione di qualche riserva e, > dice < il nostro lavoro è servito solo ad aumentare le “pile di carta” nell’ufficio di qualche assessorato. Ben altro risultato, invece, si è ottenuto con la gestione sinergica del territorio tra Comune, Associazione Venatoria e cacciatori locali. Prova ne è, il progetto di reintroduzione del coniglio selvatico, avviato lo scorso anno e che ha dato risultati di tutto rispetto…>. <… Il mio obbiettivo > afferma Francesco La Russa < è quello di sviluppare una cartografia su base comunale, degli Habitat tradizionalmente vocati al coniglio selvatico, il quale non è solo un’opportunità per il cacciatore, ma costituisce il primo anello della catena alimentare di specie carnivore a rischio d’estinzione…>.

Apprezzata infine, la presentazione del giovane Avv. Dott. Alessandro Migliore, designato assessore nella lista civica opposta, che con coraggio (parlare ad una platea non è mai impresa facile) ci ha raccontato del suo giovane amore per l’arte venatoria, di valori quali amicizia e lealtà che la passione per la caccia gli fa assaporare giorno per giorno.

A chiudere la serata il vice Presidente del C.C.C Salvatore Cincimino che ringraziando i presenti li invita a trattenersi per gustare le specialità preparate in esclusiva da “Walk Bar”, accompagnati da un ottimo bicchiere di “Rosso Tarucco” proveniente dalle cantine dell’Azienda Agricola Geraci in Bisacquino.

 

 

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