10 AGOSTO 2019 - CALENDARIO VENATORIO 2019/2020: LE NOSTRE OSSERVAZIONI
A seguito della riunione del l Comitato Regionale Faunistico Venatorio che ha esaminato la bozza del Calendario Venatorio 2019/2020 abbiamo formulato le seguenti osservazioni.
Spettabile
Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea
Viale Regione Siciliana, 2771
90145 - PALERMO
Prot. 22/mP
Palermo, 9 Agosto 2019
Oggetto: Calendario Venatorio 2019/2020. Osservazioni.
Si fa seguito alla riunione del Comitato Regionale Faunistico Venatorio che ha esaminato la bozza del Calendario Venatorio 2019/2020 predisposto dall’Amministrazione Regionale anche in base alle indicazioni dell’I.S.P.R.A.
Preliminarmente questa Associazione ritiene che il Comitato Regionale Faunistico Venatorio, proprio per il suo ruolo, debba essere riunito anche più volte all’anno e non solo nell’unica occasione dell’emanazione del calendario venatorio.
Ciò comporterebbe, con ogni evidenza, che temi e tematiche relativi all’esercizio venatorio vengano affrontate nell’opportuna sede istituzionale a ciò deputata.
Accogliendo la proposta del Dirigente del Servizio riteniamo utile proporre elementi di valutazione per la stesura definitiva del Calendario Venatorio.
Tenteremo, in questa sede, di non essere ripetitivi di quanto già udito nella precitata riunione e proporre ulteriori considerazioni.
- Preapertura
La preapertura dovrebbe essere consentita oltre che al Colombaccio, alla Gazza e alla Ghiandaia anche alla Tortora. Osservazioni dirette consentono di potere affermate che la presenza della specie è alquanto stabile nel nostro territorio. Elemento di disturbo alla riproduzione della specie è determinato, comunque, dalla presenza della specie alloctona Tortora del Collare (Streptopelia decaocto). Questa specie, oramai diffusissima, occupa nelle campagne i medesimi territori della Tortora, comportando competizione interspecifica, e per i danni prodotti (quasi mai denunciati) potrebbe esserne consentito –in futuro - il prelievo in deroga.
- Quaglia
Il prelievo di questa specie sarebbe consentito dalla bozza di C.V. a partire dal 2 Ottobre 2019. Nella considerazione che il prelievo di detta specie è già iniziato (01/08/2019) nei paesi europei (ad es. Croazia, Montenegro, ecc) ed anche nella vicina Regione Calabria (15/09/2019) consentirne l’apertura a partire da ottobre non assume un profilo gestionale significativo. Da considerare che già ad ottobre la migrazione è già in fase di ultimazione per tale specie. Si propone, pertanto, che il prelievo per la Quaglia abbia inizio a partire dal 15/09/2019 e ciò in ossequio a quanto previsto dalla L. 157/92 ed anche a seguito di quanto contenuto nell’Ordinanza del Consiglio di Giustizia Amministrativa della Regione Siciliana n. 856/2018.
- Beccaccia
Per la chiusura del prelievo a tale specie ci si rifà interamente nell’Ordinanza del Consiglio di Giustizia Amministrativa della Regione Siciliana n. 856/2018 e si propone che la chiusura sia fissata al 30/01/2020.
- Cani
Per quanto riguarda l’uso dei cani dovrebbe essere consentito l’utilizzo dei cani da riporto in preapertura e l’utilizzo dei cani da cerca per la caccia alla beccaccia nel mese di Gennaio.
- Attività Venatoria all’interno delle Aziende Agro-Venatorie
Il parere dell’I.S.P.R.A. reso su un precedente schema di Calendario Venatorio “ritiene andrebbero escluse le immissioni di Starna…Fagiano…per prevenire la possibile diffusione di gravi patologie comuni alla Coturnice e l’eventuale competizione interspecifica”.
Siamo del parere, invece, che attività di caccia alternativa su tali specie di avifauna –sebbene alloctona – favorirebbe:
1) gli allevamenti in atto presenti nel territorio regionale con evidenti ricadute di tipo economico;
2) la riduzione della pressione venatoria nei territori a gestione programmata della caccia.
Poiché Starna e Fagiano provengono da allevamenti autorizzati e sottoposti a controlli sanitari da parte delle A.S.L. appare improbabile che gli stessi possano essere affetti da patologie sanitarie tali da comprometterne la salute.
Se poi consideriamo che le Aziende Agro-Venatorie ricadono in territori svantaggiati dove è accertata la irrilevante presenza di fauna non si comprende quali “contatti o contagi” con la Coturnice possano avvenire.
Ad oggi, inoltre, non sono stati mai riscontrati i paventati fenomeni di naturalizzazione di tali specie nonostante, in passato, ne sia stato fatto uso.
Discorso analogo potrebbe farsi anche per le zone cinologiche.
Sperando di essere riusciti a fornire il nostro modesto contributo si porgono cordiali saluti e si resta a disposizione di eventuali chiarimenti.
Il Coordinatore Regionale
Michele Pizzuto