Ieri, come è noto, ha avuto luogo una manifestazione che aveva lo scopo di sensibilizzare la politica e tentare di porre un rimedio al Calendario Venatorio 2019/2020 definito unanimemente il peggiore calendario di sempre. Già alle 8,30 eravamo presenti -senza bandiere- per portare sostegno ad una iniziativa -seppur non unitaria sia nella organizzazione nè negli scopi. Con sommo rammarico c'era il deserto.
Chieste informazioni ad un Presidente di A.V. questi informava che stavano per arrivare pullman da ogni parte della Sicilia. Bene, forse i pullmann non sono arrivati e nella sostanza poche persone sostavano in loco; fatto sta che si è invece svolta, successivamente una riunione con l'assessore che ha promesso, bla, bla, bla.
Noi riteniamo -come più volte detto e ribadito- che queste posizioni assunte a vario titolo dalle associazioni venatorie sono sostanzialmente divisive e non avranno che l'effetto di depotenziare sempre di più la nostra forza contrattuale.
Se consideriamo che nel 2007 i cacciatori siciliani erano 48.000 circa e nel 2018 i cacciatori siciliani erano 29.163 (dato pubblicato nella GURS n. 73/2019) si comprende che la "perdita" si attesta al 5% annuo. Cioè il 60% il meno. C'è da essere allegri? Certamente no! Il dato impietoso -lo dicono i numeri- è che nel giro di qualche anno -senza una politica venatoria forte- dovremmo dire addio alla nostra passione.
Ecco perchè non vogliamo essere disfattisti e invitiamo i nostri Soci e simpatizzanti a tenere dritta la barra e RINNOVARE -oggi come ieri- con atti concreti la nostra inesauribile passione.