Referendum contro la caccia
 

Consiglio Siciliano

L Associazione vicina ai Cacciatori

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7 DICEMBRE 2021 - REFERENDUM CONTRO LA CACCIA: PERCHE' TANTA PUBBLICITA'?

 

La notizia impazza da giorni: la Corte di Cassazione ha emesso l’ordinanza con la quale era chiamata a certificare la regolarità delle firme raccolte per il referendum per l’abolizione selettiva della legge 157/92 e lo ha dichiarato inammissibile. Evviva. La "rete" dei cacciatori internauti su facebook, siti, blog, twitter e quant'altro ha esultato per lo scampato pericolo. Tale entusiasmo crediamo, però, sia un po' fuori luogo per una serie di cose. Prima di tutto -questa volta- il comitato anticaccia era rappresentato da un gruppuscolo anonimo intriso di odio verso i cacciatori che hanno redatto un quesito referendario confuso, errato sostanzialmente, che vedeva nellìabolizione della L. 157/92 la causa di tutti i mali. Noi sappiamo, però, che la L. 157/92 - piaccia o non piaccia - non regola l'attività venatoria ma norma tutta la protezione della fauna e, in deroga a ciò, ne consente il prelievo a determinate condizioni. Tant'è che le stesse associazione ambientaliste - che hanno nel loro DNA anche l'avversità alla caccia - hanno sostanzialmente boicottato questa avventura referendaria bollando per pericolosa alla tenuta dell'intero sistema protezionistico. Dio non voglia che una riproposizione del quesito referendario questa volta scritto con i sacri crismi possa, stavolta, ricevere un ampio consenso tanto da raggiungere brevemente l'agognato limite delle 500.000 firme. E allora perchè tanto entusiasmo? Un proverbio dice "calati iuncu ca' passa la china" evitiamo di fare smuovere chi oggi è stato solo a guardare e festeggiamo in assoluto silenzio.

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